“Fai ogni giorno ciò che ami e non ti sembrerà di lavorare ogni giorno della tua vita!” (Cit.)
Insegno nella scuola primaria ormai da diciotto anni, sin da piccola alla domanda: “Cosa vuoi fare da grande?” Senza alcuna esitazione rispondevo: “La maestra!”.
Credo che insegnare possa e debba essere solo una vocazione, e non un mestiere, letteralmente una “chiamata” verso qualcosa da cui ci sentiamo attratti per natura, come una sedia che sa di esistere per la funzione del far accomodare qualcuno. Così io ho sempre saputo di essere nata con lo funzione di insegnare.
Ho iniziato all’età di 24 anni con passione e quella stessa passione è la stessa tensione di una freccia in procinto di scoccare verso il bersaglio.
Sono cristiana e non ho mai fatto compromessi sulla mia identità. Purtroppo la scuola oggi è un ambiente dove a parlar di fede bisogna star attenti, ma nella mia esperienza ho potuto far parlare i gesti più delle parole.
Quando lo scorso anno ho ricevuto la proposta di insegnare italiano ai bambini della CBS di Milano non ho avuto alcun dubbio che quella fosse la chiamata di Dio per me. Un’opportunità per mettere a frutto il magnifico principio della semina: insegnare loro a leggere e scrivere, la grammatica e la sintassi, i verbi e i generi letterari con amore e asciare nel cuore dei piccoli dei semi di eccellenza e passione che, nel tempo, porteranno frutto.
Conosco la realtà della scuola istituzionale e so che purtroppo non è il bambino e la sua complessità al centro della progettazione bensì al centro ci sono programmi ministeriali, burocrazia e aspettative genitoriali da soddisfare.
La realtà della CBS invece mette realmente al centro le esigenze di ogni bambino, in questo si manifesta principalmente l’amore di Dio che fa la differenza. Quell’amore che ognuno di noi ha conosciuto personalmente con l’incontro con Gesù nella propria vita, quello stesso amore che è capace di vedere e ascoltare esigenze, bisogni, difficoltà e sogni di ogni piccolo immaginando un futuro uomo o una futura donna che farà la differenza nel mondo che presto calcheranno come protagonisti.
Il tocco di Dio in un’educazione cristiana è tangibile, il percorso è al passo con la crescita di ciascun bambino e mira per certo alla riuscita e alla valorizzazione di ognuno. Ogni insegnante porta a frutto i propri talenti e sviluppa con preparazione e con la guida dal Cielo i doni che Dio gli ha dato. Lavorare con i bambini richiede responsabilità, cura e il senso di una vocazione e farlo con la consapevolezza dell’Amore che Gesù ci ha trasmesso, quell’amore sacrificale che Lui stesso ha mostrato per noi, e la più grande avventura che un insegnante cristiano possa intraprendere.
Cristina Lo Re
Insegnante di Italiano