Dopo l’articolo Tempo di compiti per tutti, torniamo sull’argomento con degli aspetti pratici per vivere serenamente ed efficacemente questo aspetto così importante della genitorialità.
Sia che vostro figlio frequenti una scuola pubblica sia che frequenti una privata o una parentale, sia che abbia un’istruzione casalinga, l’aspetto dei compiti ci riguarda.
Fare i compiti
Significa: ripasso, esercizi, focalizzazione di punti rimasti astratti durante i giorni di scuola, memorizzazione di elementi cardine (tabelline e verbi per dirne una, ma non solo), costruzione di strumenti personalizzati come linee del tempo, schemi, riassunti; collegamenti con giochi, film, libri, fumetti e spettacoli teatrali che sono al di fuori dell’attività cosiddetta scolastica, ma che allargano lo spettro di apprendimento e lo consolidano.
Come vedete “fare i compiti” può essere molto di più della mera esecuzione di sterili consegne.
Consigli pratici per genitori:
Andiamo ai pochi e preziosi consigli pratici che possono trasformare un tempo frustrante o sterile in una vera semina nella vita di vostro figlio o di vostra figlia:
1) Ponetevi come facilitatori e incoraggiatori (non come valutatori di attitudini, lacune ed eventuali progressi).
2) Il principale obiettivo reale da porsi è quello di aiutare vostro figlio ad acquisire l’abitudine al tempo di studio.
3) Aiutate in modo attivo a organizzare il tempo dello studio rispetto alle consegne e a eventuali necessità specifiche di vostro figlio.
4) Mentre assistete agli sforzi e alle defaillances, non permettete al giudizio, all’impazienza e alla rabbia di prendere il sopravvento. Piuttosto restate silenziosi e solo più tardi parlate per correggere le attitudini sbagliate e per incoraggiare a superare le difficoltà.
Sappiate che il frutto del vostro lavoro nell’area dell’apprendimento si vedrà nel tempo, non aspettatevi di vederlo subito perché sarete frustrati e questo rovinerà l’intesa fra voi e vostro figlio.
5) Spingete allo studio attivo e non alla memorizzazione meccanica. Come? Fate domande dopo le letture, suggerite di sottolineare le cose che più li hanno interessati, suggerite di fare degli schemi, un riassunto, un disegno o qualsiasi cosa sia un’autoproduzione che si possa toccare con mano. Su questo elaborato potete esprimere il vostro apprezzamento.
6) Non fate mai gli esercizi o altro al posto di vostro figlio perché minereste la sua autostima.
7) Spingete all’autovalutazione, ma sempre in chiave propositiva e facendo domande. Esempio: figlio, ti piace il tuo modo di leggere? In cosa vorresti migliorare? Come vorresti farlo? Dai che bello, mettiti all’opera. Quando lo avrai fatto, ti darò un premio.
E allora buoni compiti insieme alle vostre meravigliose creature che vedrete crescere e fiorire sotto ai vostri occhi.
Rosita Bonanno
Fondatrice della Christian Bilingual School
Leggi anche Tempo di compiti per tutti