Passate le festività maggiori, immagino genitori e figli alle prese con libri e quaderni, con consegne scritte da grafie tremule e pertanto poco comprensibili oltretutto di per sé poco chiare poiché riferite a processi di apprendimento cominciati in altro luogo, in altro tempo e con altri individui.
Questo post è per dirvi che al mondo c’è chi vi comprende e vi capisce, che non siete soli e che insieme ce la faremo (la frase è scritta con voluta ironia non per sminuire la questione ma per metterla nella giusta prospettiva).
Considerate quella dei compiti come una grande opportunità per conoscere meglio i vostri figli – e anche i loro insegnanti 😉 – e per instaurare una relazione più profonda e intima con loro. Eh si, perché fare le cose insieme (giocare, studiare e altre attività di carattere svagoso) non è altro che questo: il modo per avere una relazione intima con i nostri figli, che porterà frutti quando essi saranno adulti e noi cercheremo la loro amicizia ma potremmo non trovarla perché non adeguatamente costruita nel tempo. Per questo stesso motivo studiare insieme ai figli può essere un momento difficile, aspro e persino drammatico. Perché esso è relazione e nel viverlo presenta i limiti e le virtù delle nostre relazioni già costruite seppur non in modo definitivo. E allora rimbocchiamoci le maniche cari genitori, armiamoci di consapevolezza e buona volontà per rimettere le mani alla relazione con i nostri amati figli per i quali diamo tutto senza talvolta dare ciò di cui hanno realmente bisogno. Prendiamo il diario e leggiamo le consegne con pazienza, con tutto l’acume che occorre per farlo, alla pari delle ricette dei medici e dei testi universitari, con tutto l’interesse che avremmo se fossero testamenti in nostro favore (e in fondo in fondo proprio di questi fanno parte); prendiamo libri e quaderni, guardiamo i nostri figli senza alcun giudizio (questa è la parte più difficile) e mettiamoci all’opera. Portiamoli laddove da soli non sarebbero arrivati e lasciamogli pensare che l’abbiano fatto con le loro capacità, rendiamoli sicuri, riempiamo i vuoti di comprensione con spiegazioni dettagliate e accurate, facciamogli gustare la soddisfazione di esercizi che riescono bene e di un voto meritato che divenga un’altra conquista sul cammino infinito di apprendimento e conoscenza poiché – a pensarci bene – questo aspetto della vita è l’unico che conti veramente e dal quale dipendono tutte le altre conquiste necessarie per una vita equilibrata, completa e soddisfacente.
Anche la Bibbia conferma questa visione quando afferma che Dio è onnisciente (conoscitore di tutte le cose), che la conoscenza della verità rende liberi, che è gloria di Dio nascondere le cose ed è gloria degli uomini scoprirle.
E allora riprendiamoci in mano e facciamolo bene, con amore e con senso del sacro, con entusiasmo e persino con gratitudine questo aspetto della vita dei nostri figli,
Buon anno nuovo cari genitori,
con amore,
Rosita Bonanno
Fondatrice della Christian Bilingual School
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